Welcome to THE SMART BELLY Blog
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Un blog un po' insolito e per la prima volta in italiano. Nasce in realta per un podcast fatto recentemente di cui vi metto il link qui sotto.
https://realamerica.buzzsprout.com/1618357/12431701
L'idea di fare una puntata se e' possibile rallentare l'invecchiamento biologico e' partita dopo aver letto la è la missione dell’americano miliardario Bryan Johnson con il suo Blueprint Project.
Chi è Bryan Johnson?
L’imprenditore hi-tech ha creato la sua fortuna con la società Braintree payment Solutions, venduta nel 2013 a eBay per 800 milioni di dollari. Johnson dopo aver accumulato tanto stress a causa del cattivo stile di vita durante la sua carriera, ha deciso di darsi un nuovo scopo nella vita. Tutto è iniziato due anni fa in piena pandemia quando Johnson ha intrapreso un viaggio " interiore" per capire il funzionamento del suo corpo e farlo ringiovanire. Un progetto che ha chiamato Blueprint Project e che lo vede come cavia delle sperimentazioni per riportare tutti i suoi organi, cervello compreso, all’età di 18 anni. Sicuramente Bryan soprannominato " il biohacker californiano" non fa tutto da solo. Ha alle spalle uno staff di “professionisti del benessere” che lo aiutano e che lui paga profumatamente circa 2 milioni di dollari all’anno.
Johnson dichiara: " Ho ridotto la mia età epigenetica di 5,1 anni, ho abbassato del 31% il mio tasso di invecchiamento (riducendo il suo ritmo di invecchiamento dell'equivalente di 31 anni in 18 mesi), ho un perfetto rapporto tra muscoli e grasso, la mia temperatura corporea è diminuita di 3 gradi Fahrenheit (è di circa 34,8 °C al posto dei normali 36,5 °C), ho il cuore di un 38 enne, la pelle di un 27enne e, soprattutto, i test fisici sono quelli di un 18enne. In pratica, scrive mentre noi mortali invecchiamo di un anno ogni 365 giorni, a lui ne servono 453. Ora invecchia più lentamente rispetto alla media di un bambino americano di 10 anni.
Perché invecchiamo?
L'invecchiamento dell’uomo lo potremmo definire come un progressivo accumulo di danni biologici nel tempo, fino al punto da compromettere le funzioni vitali dell'organismo.
Questo processo non è ineludibile, in linea di principio, perché un essere vivente è un sistema aperto, potenzialmente capace di sostituire i suoi componenti danneggiati.
Quando inizia?
Quello che tutti conosciamo in termini generali come processo di invecchiamento, ahimè inizia dopo la fascia d'età compresa tra i 20 e i 30 anni. Iniziano un insieme di cambiamenti nelle cellule e nei tessuti del corpo umano che portano a un vero e proprio stato decadimento lento e progressivo, che indebolisce l'organismo e rallenta le funzioni fisiologiche.
Questi cambiamenti, seppur fisiologici, diventano il substrato e la condizione predisponente a molteplici patologie tipiche dell’età avanzata: tumori, patologie cardiovascolari e cognitive.
Che cos’ è l’epigenetica perché se ne parla così tanto quando si parla di rallentamento dell’invecchiamento?
In passato si pensava che l’espressione nostro codice genetico (cioè il modo e la frequenza in cui l’informazione in essi contenuta viene letta e tradotta in proteine) fosse determinata esclusivamente dalla sequenza dei geni stessi e di parti contigue, “scritte” nel DNA. Oggi sappiamo che a tale espressione contribuiscono molti meccanismi e molecole, tra cui quelli epigenetici.
L’epigenetica studia come l’età e l’esposizione a fattori ambientali, tra cui agenti fisici e chimici, dieta, attività fisica, possono modificare l’espressione dei geni pur senza modificare la sequenza del DNA.
I meccanismi epigenetici che possono modificare l’espressione dei geni sono diversi e in molti casi reversibili.
Le caratteristiche epigenetiche si modificano nel corso della vita e SONO TRASMISSIBILI sia da una cellula che si duplica alle cellule figlie, sia dai genitori alla prole.
L’epigenetica può influenzare il rischio di sviluppare molte malattie, incluso il cancro.
L’insieme dei composti che possono modificare in modo epigenetico l’espressione dei geni (epigenoma) è oggi al centro di molte ricerche anche in oncologia.
Che cos’è l’età epigenetica?
L'età epigenetica è una misura della "vera" età biologica di un individuo basata su cambiamenti chimici che avvengono nel DNA e negli istoni (proteine che si legano al DNA ) che regolano l'espressione genica.
In altre parole, l'età epigenetica riflette l'impatto dell'ambiente e dello stile di vita sulla regolazione genica nel corso della vita di un individuo. Questo può includere fattori come la dieta, lo stress, l'esposizione a sostanze tossiche e altri fattori ambientali che possono influire sulla regolazione dei geni.
La misura dell'età epigenetica viene spesso calcolata utilizzando un algoritmo basato sui livelli di metilazione del DNA, che rappresenta la quantità di gruppi metile che si legano al DNA e regolano l'espressione genica. Questo algoritmo confronta i livelli di metilazione del DNA di un individuo con quelli di un gruppo di riferimento per determinare la loro età epigenetica.
In generale, una maggiore discrepanza tra l'età epigenetica e quella cronologica di un individuo può essere indicativa di una salute peggiore e un rischio maggiore di malattie croniche. Tuttavia, è importante notare che la relazione tra età epigenetica e salute è ancora oggetto di ricerca e ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno questa relazione.
Quali sono in sintesi i filoni di ricerca piu’ importanti al momento nell’ambito della ricerca sull’invecchiamento?
1. AUMENTARE LA SALUTE MITOCONDRIALE (il DNA mitocondriale lo prendiamo solo dalla mamma).
La salute mitocondriale ha un impatto significativo sull'età epigenetica. I mitocondri sono organelli presenti all'interno delle cellule eucariote che sono responsabili della produzione di energia sotto forma di ATP.
I mitocondri sono anche implicati in una serie di funzioni cellulari, come la regolazione del calcio, la sintesi di molecole come gli ormoni steroidi e la modulazione della morte cellulare programmata.
La disfunzione mitocondriale può portare ad un invecchiamento cellulare precoce e può influire sulla regolazione genica. I mitocondri sono una delle principali fonti di produzione di radicali liberi nel corpo, che possono danneggiare le cellule e il DNA e contribuire all'invecchiamento epigenetico. Inoltre, la disfunzione mitocondriale può causare l'accumulo di proteine danneggiate, che può attivare il sistema immunitario e portare ad un'infiammazione cronica, che a sua volta può influire sull'età epigenetica.
Ci sono diverse strategie che possono essere utilizzate per migliorare la salute mitocondriale e prevenire l'invecchiamento epigenetico, come ad esempio:
• Seguire un'alimentazione equilibrata e ricca di nutrienti, come frutta, verdura, cereali integrali, legumi e proteine magre, per fornire al corpo i nutrienti necessari per il funzionamento dei mitocondri e la produzione di energia.
• Fare esercizio fisico regolare, che può migliorare la funzione mitocondriale e prevenire la disfunzione mitocondriale.
• Ridurre lo stress ossidativo, ad esempio attraverso l'assunzione di antiossidanti o attraverso la riduzione dell'esposizione a sostanze tossiche come il fumo di sigaretta.
• Evitare l'accumulo di proteine danneggiate, ad esempio attraverso la dieta o l'esercizio fisico regolare, che possono migliorare la capacità del corpo di rimuovere le proteine danneggiate.
In generale, la salute mitocondriale è importante per prevenire l'invecchiamento epigenetico e promuovere una buona salute generale.
2. TENERE BASSI I LIVELLI PLASMATICI DI GLUCOSIO DEL SANGUE
La glicemia è la quantità di zucchero nel sangue e ha un impatto sull'età epigenetica in quanto l'esposizione a livelli elevati di zucchero nel sangue può causare un aumento dei livelli di metilazione del DNA.
Uno studio ha dimostrato che i livelli di glicemia a digiuno sono associati ad aumenti dell'età epigenetica, indicando che l'esposizione a lungo termine a livelli elevati di zucchero nel sangue può influire sulla regolazione genica.
L'eccesso di zucchero può anche innescare il processo di glicazione, in cui le molecole di zucchero si legano alle proteine nel corpo, causando danni a lungo termine alle cellule e all'organismo nel suo complesso. Ciò può causare un aumento dell'infiammazione e dell'ossidazione nel corpo, che a loro volta possono influire sull'età epigenetica.
In generale, è importante mantenere i livelli di glicemia nel sangue entro i limiti sani, evitando picchi di zucchero nel sangue attraverso una dieta equilibrata e l'esercizio fisico regolare. Ciò può aiutare a mantenere una regolazione genica ottimale e prevenire l'invecchiamento precoce.
Grazie a ricerche scientifiche più approfondite, da qualche anno si sostiene che l'insulino-resistenza e livelli costanti ed elevati di glucosio nel sangue, oltre ad essere considerate alla base dell'origine del diabete, siano uno dei fattori di rischio più rilevanti per lo sviluppo dell'Alzheimer.
3. RIDURRE GRASSI SATURI ANIMALI
I grassi saturi animali, se assunti in eccesso, possono influire sull'invecchiamento in diversi modi. Innanzitutto, possono aumentare il rischio di sviluppare malattie croniche, come malattie cardiovascolari, diabete e obesità, che sono spesso associate a un invecchiamento precoce.
Inoltre, i grassi saturi animali possono aumentare l'infiammazione cronica nel corpo, che è stata associata all'invecchiamento cellulare e alla riduzione della funzione cognitiva. L'infiammazione può danneggiare le cellule e ridurre la capacità del corpo di riparare il DNA, aumentando il rischio di mutazioni genetiche e cancro.
Infine, i grassi saturi animali possono anche influire sulla funzione mitocondriale, che è essenziale per la produzione di energia nelle cellule. Un accumulo di grassi saturi può interferire con la capacità delle cellule di produrre energia, portando a un invecchiamento cellulare accelerato.
Per questi motivi, è importante limitare l'assunzione di grassi saturi animali e scegliere fonti di grassi più salutari, come gli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, che si trovano in alimenti come l'olio d'oliva, i semi di lino, le noci e il pesce. Inoltre, seguire uno stile di vita sano, che includa un'alimentazione equilibrata e l'esercizio fisico regolare, può aiutare a prevenire le malattie croniche e a mantenere un invecchiamento sano.
4. RIDURRE PROTEINE ANIMALI COME LA CASEINA: THE CHINA STUDY
La caseina è una proteina presente nel latte e nei suoi derivati, che può avere un impatto sull'età epigenetica se consumata in eccesso.
Alcune ricerche hanno suggerito che l'assunzione di caseina può portare ad un aumento dell'infiammazione cronica nel corpo, che a sua volta può influire sull'età epigenetica. In particolare, l'eccesso di caseina può innescare il sistema immunitario e causare una risposta infiammatoria, che può portare ad un aumento dei livelli di metilazione del DNA.
Inoltre, alcuni studi hanno suggerito che la caseina può influire sulla funzione mitocondriale, che è essenziale per la produzione di energia nelle cellule. Un accumulo di caseina può interferire con la capacità delle cellule di produrre energia, portando ad un invecchiamento cellulare accelerato.
Tuttavia, è importante notare che i risultati degli studi sulla relazione tra caseina e invecchiamento epigenetico non sono ancora completamente chiari. Inoltre, la quantità di caseina necessaria per influire sull'età epigenetica può variare da individuo a individuo.
In generale, è importante seguire un'alimentazione equilibrata e variata che comprenda una quantità adeguata di proteine, tra cui fonti di proteine vegetali, per garantire un apporto nutrizionale ottimale. Inoltre, è importante limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di caseina e altri prodotti lattiero-caseari per prevenire l'infiammazione cronica e mantenere una regolazione genica ottimale.
5. RIDUZIONE CALORICA RIDURRE LA FINESTRA TEMPORALE IN CUI SI MANGIA (teorie di LONGO)
Il digiuno può avere un impatto sull'età epigenetica, poiché influisce su diversi processi cellulari e molecolari che sono coinvolti nella regolazione genica e nell'invecchiamento.
In particolare, il digiuno intermittente o periodico, in cui si alterna un periodo di digiuno con un periodo di alimentazione, può stimolare il processo di autofagia cellulare, che è una via di degradazione delle proteine danneggiate e delle organelli cellulari, tra cui i mitocondri. La stimolazione dell'autofagia può promuovere la salute cellulare e prevenire l'accumulo di proteine danneggiate, che è stato associato all'invecchiamento epigenetico.
Inoltre, il digiuno può influire sul metabolismo energetico delle cellule e sulla produzione di energia mitocondriale. Il digiuno può indurre il corpo a utilizzare i depositi di grasso come fonte di energia, che a sua volta può promuovere la salute metabolica e ridurre lo stress ossidativo.
Alcune ricerche hanno suggerito che il digiuno intermittente può influire sulla regolazione genica e sull'espressione dei geni coinvolti nella risposta allo stress ossidativo, all'infiammazione e alla longevità. Tuttavia, gli effetti precisi del digiuno sull'età epigenetica non sono ancora del tutto chiari e richiedono ulteriori studi.
6. RIDURRE L’INFIAMMAZIONE (PRECURSORE DI QUASI TUTTE LE MALATTIE)
7. RIDURRE LO STRESS PERCEPITO E L’IMPATTO CHE HA SUL SISTEMA IMMUNITARIO E LA SALUTE MENTALE